
L’ONU sta trasferendo temporaneamente personale non essenziale da Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, a partire da sabato, senza interrompere le sue operazioni nel paese, in un momento di accresciute preoccupazioni per la sicurezza.
La missione ONU nella Repubblica Democratica del Congo, MONUSCO, sta trasferendo nel Nord Kivu il personale amministrativo e altri che possono continuare a svolgere le proprie funzioni da un altro luogo, in risposta al deterioramento della situazione della sicurezza e all'escalation delle ostilità in cui il gruppo armato non statale M23, un movimento sostenuto dal Ruanda che combatte contro il governo congolese.
"Questa misura precauzionale salvaguarda l'incolumità del personale garantendo nel contempo cheLe operazioni vitali delle Nazioni Unite nella regione rimangono ininterrotte» afferma in un comunicato la MONUSCO.
"Questo trasferimento non pregiudica il fermo impegno delle Nazioni Unite nel fornire aiuti umanitari e proteggere i civili nel Nord Kivu".
Peggioramento della situazione
In passato, l’area è stata testimone di ripetute recrudescenze di gruppi armati non statali. Gli scontri tra l'M23 e le truppe governative congolesi si sono intensificati all'inizio di questo mese.
Secondo le agenzie di stampa, i combattenti dell'M23 hanno ucciso giovedì il governatore militare del Nord Kivu mentre il generale stava ispezionando il confine.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, dall’inizio di quest’anno sono circa 400.000 le persone sfollate solo nel Nord Kivu e nel Sud Kivu. L'UNHCR.
Venerdì, il capo dell'ufficio delle Nazioni Unite a Goma, Abdoulaye Barry, lo ha detto in un'intervista esclusiva a UN News la situazione è sempre più pericolosa sia per i civili che per le squadre umanitarie.
Il personale essenziale rimane sul campo
Il personale essenziale delle Nazioni Unite rimane sul posto, mantenendo operazioni critiche come la distribuzione di cibo, l’assistenza medica, l’alloggio e la protezione delle comunità vulnerabili.
Allo stesso tempo, le Nazioni Unite stanno lavorando a stretto contatto con i partner umanitari e le autorità nazionali per garantire che l’assistenza salvavita raggiunga i più bisognosi e prevenire qualsiasi minaccia ai civili.
La ricollocazione temporanea del personale sarà rivalutata in base all'evoluzione della situazione di sicurezza, con l'obiettivo di ripristinare completamente la presenza non appena le condizioni lo consentiranno.
«Le Nazioni Unite ribadiscono il loro profondo impegno nei confronti della popolazione del Nord Kivu», ha dichiarato la missione ONU.
El Segretario Generale Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto la fine immediata dei combattimenti, sottolineando che il conflitto ha avuto un impatto devastante sui congolesi e sull’intera regione.